Assange Court Report 17 settembre – Sessione del mattino
Assange ha “insistito” perché i documenti fossero redatti
Secondo quanto affermato oggi da un testimone presso la Old Bailey Court, Julian Assange ha assunto un atteggiamento diligente e serio nell’eliminare dai documenti i nomi di persone che potevano essere danneggiate dal rilascio dei registri di guerra in Iraq.
La testimonianza è venuta dal professor John Sloboda, il fondatore del progetto Iraq Body Count, che aveva utilizzato informazioni open-source fin dall’inizio dell’invasione dell’Iraq da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati per calcolare e pubblicare le stime del numero di civili rimasti uccisi nel conflitto. Ha riferito alla corte di aver collaborato nel 2010 con Wikileaks per il rilascio dei registri di guerra in Iraq, oltre 400.000 rapporti militari statunitensi rilasciati giorno per giorno che, ha detto, avevano rivelato oltre 15.000 morti di non combattenti di cui non era a conoscenza in precedenza.
Ha detto che l’importanza del monitoraggio delle morti civili è che “dà dignità a coloro che vengono uccisi e fornisce informazioni che possono rivelare modelli e tendenze”, aggiungendo che il rilascio dei documenti ha portato a un enorme aumento della consapevolezza a livello mondiale della portata delle vittime civili durante l’invasione e la successiva occupazione.
Sloboda ha testimoniato che, essendoci più di 400.000 documenti nel database di informazioni, ci sarebbe voluto “un esercito di persone” per controllarli manualmente e un software per computer era stato progettato per automatizzare il processo. Il software avrebbe controllato i documenti per verificare la presenza di parole non inglesi e li avrebbe rimossi, garantendo così che nessun nome iracheno venisse reso pubblico.
Il testimone ha detto che molti dei media partner di WikiLeaks erano frustrati dal processo, in quanto ritardava la loro capacità di pubblicare storie, ma Assange aveva insistito su questo punto.
Durante il controinterrogatorio per l’accusa, l’avvocato Joel Smith ha suggerito che Sloboda non aveva esperienza nella gestione di materiale riservato e ha chiesto quante persone avessero accesso diretto ai dati grezzi dei registri di guerra iracheni. Sloboda ha risposto che semplicemente non lo sapeva, né era a conoscenza delle procedure di controllo utilizzate da WikiLeaks prima di dare alle persone accesso al materiale.
L’accusa ha poi suggerito che, nonostante il software, sono stati rilasciati nomi di persone irachene che hanno fornito informazioni o assistenza alle forze militari statunitensi in Iraq, e ha chiesto a Sloboda se non fosse corretto affermare che “il signor Assange ha assunto un atteggiamento di leggerezza nella pubblicazione di questi nomi”. Sloboda ha risposto con un “No”.