Assange Court Report 24 settembre – Sessione pomeridiana
Assange soffre di “trauma psicologico acuto”, dice il medico.
Il processo londinese per l’estradizione del fondatore di Wikileaks Julian Assange è entrato oggi nel suo dodicesimo giorno di testimonianze per ascoltare un importante medico statunitense, il quale ha riferito che Assange aveva subito “traumi psicologici acuti” paragonabili a quelli dei rifugiati in fuga dalle zone di guerra.
Tramite un collegamento video dagli Stati Uniti, la dottoressa Sondra Crosby, professoressa di medicina all’Università di Boston, specializzata in medicina interna, ha riferito alla corte di far parte di un gruppo di tre medici che hanno esaminato Julian Assange all’ambasciata ecuadoriana nel gennaio 2018 e che gli avevano fatto visita due volte nella prigione di Belmarsh, quando, ha detto, si era “allarmata” per le sue condizioni.
Rispondendo alle domande dell’accusa secondo cui alcune delle sue prove non erano apparse nei registri della prigione, la signora Crosby ha detto che era comune tra i detenuti non rivelare tutti i loro problemi psicologici alle autorità carcerarie, perché non vogliono essere messi in isolamento. “È un problema di fiducia”, ha aggiunto.
La dottoressa ha poi paragonato la situazione del signor Assange a quella delle vittime di disturbi da stress post-traumatico, di solito vissuti solo da coloro che si sono trovati in situazioni di guerra, dicendo alla corte che “si trova nello stesso stato psicologico di chi è stato inseguito da un uomo con un coltello e poi si chiude in una stanza e non vuole uscire”, dicendo di essere “allarmata dalla sua situazione”.
In una serie di scambi acuti, l’avvocato del governo degli Stati Uniti James Lewis QC ha messo in discussione l’obiettività della testimone, chiedendole se fosse “solidale con la causa del signor Assange” e chiedendo chi avesse pagato i suoi viaggi a Londra. Lei ha risposto: “No” e “Ho pagato io”.
L’avvocato dell’accusa ha chiesto poi se Crosby, che ha sede a Boston, fosse “qualificata ai sensi della sezione 12 del Mental Health Act del Regno Unito”.
L’avvocato della difesa Edward Fitzgerald QC si è alzato per obiettare dicendo: “Nessuno straniero potrebbe mai esserlo, è una domanda ridicola”.
L’accusa ha così posto fine al controinterrogatorio.
Alla corte sono state poi lette due dichiarazioni della difesa, la prima di un’organizzazione chiamata Internet Archive, che confermava che il governo americano non aveva fatto alcuno sforzo per “togliere” l’archivio di Wikileaks da Internet.
La seconda dichiarazione, letta nell’affollata aula dell’Old Bailey, era di John Young, il proprietario di un sito web con sede negli Stati Uniti chiamato “Cryptome”, che diceva di aver avuto tutti i documenti diplomatici americani di Wikileaks sul suo sito web e che non gli è mai stato chiesto da nessuna autorità legale statunitense di rimuoverli.