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Assange Court Report 25 settembre – Sessione pomeridiana

Assange Court Report 25 settembre – Sessione pomeridiana

Milioni di persone hanno avuto accesso ai documenti prima che WikiLeaks li rilasciasse

Il testimone della difesa Patrick Eller, riesaminato dalla difesa stessa, ha dichiarato di non conoscere l’identità di “Nathaniel Frank” che è uno dei nomi presenti nei registri delle chat con Chelsea Manning presentati dal governo americano come prova.

L’accusa sostiene che Julian Assange abbia accettato di aiutare Chelsea Manning ad espandere il suo accesso ad una rete di computer del governo americano. Alla domanda su quante persone avessero accesso al sistema informatico in questione, il testimone ha risposto, “probabilmente milioni”.

La difesa ha suggerito che decifrare il valore hash era “computazionalmente impossibile” e il testimone ha convenuto che anche un hacker esperto non avrebbe potuto farlo. L’accusa poi si è alzata per obiettare, affermando che l’accusa per Assange è di aver “provato” a effettuare il cracking, anche non avendo successo. Il giudice Baraitser ha risposto che si trattava di una “giusta osservazione”. L’esperto di computer ha quindi concluso la sua testimonianza.

La corte è poi passata a esaminare la richiesta da parte di un’organizzazione mediatica di una copia dei rapporti medici che sono stati presentati come prove questa settimana. Sia la difesa che l’accusa si sono opposte a questa richiesta sulla base della violazione della privacy del signor Assange e del fatto che i punti chiave dei rapporti sono stati trasmessi in tribunale per tre giorni.

Uno dei cronisti gidiziari presenti in aula ha parlato e ha detto al giudice che i giornalisti non hanno alcun desiderio di aggiungere altro dolore alle sofferenze subite dalle famiglie e che sono guidati dalle regole della non-divulgazione di materiale sensibile. Ha affermato che entrambe le parti concordano sul fatto che la stampa deve dare un motivo per accedere ai documenti. Ha aggiunto che il problema è capire come sia possibile dare un motivo per accedere ai documenti se non si sa cosa contengano.

La giudice si è riservata di prendere una decisione e la corte si è aggiornata a lunedì 28 settembre 2020.